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L’ombra dell’alleanza tra la Corea del Nord e la Russia

Tempo di lettura stimato: 6 min.

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Il 12 settembre 2023 il dittatore nordcoreano Kim Jong-un è arrivato nella stazione del villaggio russo di Chasan, prima tappa di una visita ufficiale di sei giorni nella Federazione Russa. Durante il suo primo viaggio all’estero dal 2019, il leader della Corea del Nord ha visitato importanti siti militari russi ed ha anche incontrato il Presidente Vladimir Putin, sollevando preoccupazioni tra i governi occidentali riguardo una possibile partnership militare tra i due Paesi. Tali preoccupazioni si inseriscono nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina, ma anche nel quadro delle rivalità strategiche nell’area del Pacifico, dove importanti attori come Cina, Stati Uniti, Giappone e la stessa Russia si contendono un ruolo di supremazia. 

La Corea del Nord dall’inizio della guerra in Ucraina

Sin dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, la Corea del Nord ha apertamente supportato l’iniziativa militare del Cremlino, considerandola la risposta all’ostilità e al tentativo degli Stati Uniti di isolare ed indebolire Mosca. Infatti, la Corea del Nord è stata uno dei cinque Paesi che hanno espresso voto contrario in occasione della risoluzione ONU di condanna all’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022. 

Il confronto militare tra la Russia, un Paese dotato di testate nucleari, e l’Ucraina, un Paese che ha dismesso il proprio apparato nucleare di era sovietica, sembra aver spinto la Corea del Nord a perseguire nell’avanzamento del suo programma nucleare. Infatti, la lezione che Pyongyang avrebbe tratto dal conflitto è che i Paesi dotati di armi nucleari conservano il vantaggio tattico di ricorrere a questa opzione, non solo in termini di deterrenza ma anche di attacco. 

La Russia, d’altro canto, è una dei pochi alleati internazionali di Pyongyang ed è spesso venuta in difesa del regime di Kim Jong-un, ad esempio ponendo il veto (insieme alla Cina) all’iniziativa statunitense di imporre sanzioni alla Corea del Nord presso il Consiglio di Sicurezza dell’ONU nel 2022. Il tacito accordo tra Russia e Corea del Nord è chiaro: sostegno politico da parte di Pyongyan in cambio di aiuti economici e supporto tecnologico da parte di Mosca. 

Il viaggio di Kim Jong-un in Russia

La visita ufficiale del leader nordcoreano nella Federazione Russa è iniziata il 12 settembre e si è protratta fino al 17 settembre. Kim Jong-un ha visitato diversi siti militari e tecnologici russi, come il Cosmodromo Vostočnyj, dove ha incontrato Vladimir Putin. Il Presidente russo ha parlato di una futura maggiore collaborazione tra i due Paesi e di “possibili” partnership militari.

Il viaggio di Kim ha naturalmente sollevato preoccupazioni globali, soprattutto tra i governi occidentali attualmente impegnati nel supporto militare all’Ucraina. Infatti, molti analisti ritengono che la ragione della visita possa essere, in realtà, l’interesse di Mosca per le forniture di munizioni da parte della Corea del Nord. L’industria militare e tecnologica russa apparrebbe sotto pressione a causa dello sforzo bellico in Ucraina e delle conseguenti sanzioni, e in cerca di rifornimenti da parte di mercati non vicini all’Occidente. Dopo l’invio di droni da parte dell’Iran, la Corea del Nord potrebbe fornire munizioni e sistemi di artiglieria per permettere all’esercito russo di continuare la campagna militare in preparazione dell’inverno. 

Pyongyang, d’altronde, è interessata agli sviluppi della tecnologia missilistica russa, in particolare dei missili ipersonici, e al potenziale supporto che Mosca potrebbe offrire per l’avanzamento del programma spaziale nordcoreano e nella costruzione di satelliti spia. 

Da un punto di vista strategico, questo ulteriore avvicinamento della Corea del Nord alla Russia rientrerebbe nel tentativo del regime nordcoreano di diminuire la propria dipendenza dalla Cina. Pyongyang ha sempre mantenuto una posizione di equilibrio tra i suoi grandi vicini, ma Beijing è senza dubbio il partner economico più importante per il Paese. Tuttavia, il tiepido sostegno cinese alle iniziative russe potrebbe aver spinto Kim Jong-un a sospettare dell’effettivo supporto che la Cina gli offrirebbe in una potenziale guerra. Il viaggio in Russia testimonierebbe, dunque, che Mosca costituisce un’alternativa sempre più valida per Pyongyang per bilanciare la forte influenza cinese sul Paese. 

Cosa aspettarsi dal viaggio in Russia?

Nonostante l’attenzione dei governi occidentali, un potenziale accordo per la produzione e la fornitura di munizioni tra Russia e Corea del Nord non cambierebbe le prospettive della guerra in Ucraina. Per il Pentagono, il viaggio di Putin per incontrare Kim Jong Un testimonierebbe invece la gravi condizioni dell’industria bellica russa a quasi due anni dall’inizio dell’invasione. Allo stesso tempo, una ipotetica partnership militare tra i due Paesi non lascerebbe dubbi sulla volontà del Cremlino di continuare la propria campagna militare. 

Ciononostante, legami più stretti tra i due Paesi equivarrebbero ad una implicita legittimazione, da parte di Mosca, del programma nucleare nordcoreano. Pyongyang appare sempre più determinata nell’avanzamento del propria programma, soprattutto alla luce degli eventi in Ucraina, che potrebbero avere effetti collaterali anche sul sistema di accordi sulla non-proliferazione nucleare. La Russia, isolata dall’Occidente e bisognosa di alleati, potrebbe mettere da parte la propria opposizione alla proliferazione nucleare per favorire i propri interessi

Ciò su cui molti analisti concordano è che un potenziale accordo tra Putin e Kim metterebbe a rischio gli sforzi della comunità internazionale nell’ottenere la denuclearizzazione della Corea del Nord. Una delle conseguenze della guerra in Ucraina è anche la fine del tabù riguardo l’uso di armi nucleari: il leader russo ha apertamente parlato della possibilità di usarle contro Kyiv, e parallelamente Pyongyang ha condotto un numero di test missilistici senza precedenti. 

Inoltre, il rafforzamento dei rapporti tra Mosca e Pyongyang comporterebbe un cambiamento nei già fragili equilibri della penisola coreana. La Corea del Sud, a seguito del suo supporto più o meno effettivo all’Ucraina, è stata designata dal Cremlino come “Paese ostile”. Il viaggio di Kim in Russia ha ulteriormente foraggiato il timore che Putin e Kim possano far leva su Seul per minare gli interessi degli Stati Uniti nell’area del Pacifico, un teatro già rovente per via delle tensioni tra Cina e Taiwan. 

Pyongyang potrebbe sfruttare il nuovo “disordine mondiale” emerso dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina per prendere posizioni più aggressive contro Seul. 

Un altro importante attore del teatro del Pacifico, il Giappone, sarà influenzato da una più stretta collaborazione tra la Russia e la Corea del Nord. Il Paese, tradizionalmente pacifista dalla fine della Seconda guerra mondiale, sta intraprendendo un processo di riarmo per deterrere le minacce poste dai crescenti arsenali di Beijing e Pyongyang e in conseguenza allo scoppio della guerra in Ucraina. Tokyo, infatti, non limiterà più le sue spese per la difesa all’1% del PIL, e le raddoppierà entro il 2027, segnando una svolta storica per il Paese. Il Giappone è stato spesso minacciato dal lancio di missili dalla Corea del Nord, che in alcuni casi hanno sfiorato le sue acque territoriali, e l’incontro tra i leader potrebbe spingere Tokyo ad accellerare il suo riarmo militare. 

Conclusione

Il rafforzamento dell’alleanza tra Mosca e Pyongyang avrà rilevanti implicazioni per il Levante: la Corea del Nord beneficerà del suo status come alleato speciale del Cremlino e potrà contare sulla vicinanza della Russia per praticare una diplomazia più coercitiva e aggressiva verso Seul. 

La Russia, di fatto, sta perdendo parte della sua influenza nella regione poiché la guerra in Ucraina e l’avvicinamento a Pyongyang l’hanno isolata dal Giappone e dalla Corea del Sud, due attori chiave nel quadro asiatico e globale. Questo naturalmente renderà Kim Jong-un un partner fondamentale per Putin.

Il 5 ottobre 2023 sono state diffuse immagini satellitari di traffico ferroviario senza precedenti al confine tra Russia e Corea del Nord: è probabile, dunque, che Pyongyang abbia già iniziato a fornire armi a Mosca.

Sebbene un accordo militare tra Russia e Corea del Nord non avrebbe la capacità di cambiare gli equilibri del conflitto in Ucraina, esso potrebbe ridefinire gli assetti regionai in termini di alleanze e soprattutto vanificare gli sforzi della comunità internazionale nella de-nuclearizzazione della penisola coreana

*Vladimir Putin and Kim Jong-Un [crediti foto: Kremlin.ru, CC BY 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/4.0>, via Wikimedia Commons]

 

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