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Il Bitcoin in El Salvador, una scommessa troppo azzardata?

Tempo di lettura stimato: 6 min.

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El Salvador è il primo paese al mondo ad adottare ufficialmente il bitcoin come moneta legale. La legge, promossa dal presidente di origini palestinese Nayib Bukele ed entrata in vigore a settembre di quest’anno, permette di pagare le tasse con la criptovaluta, obbliga commercianti e imprese ad accettarla, e spiana la strada affinché il governo possa elargire sussidi in bitcoin

 

Secondo Bukele, questo nuovo sistema permette ai Salvadoregni di non pagare le tasse di cambio sulle rimesse e, per quel 70% della popolazione “senza banca” (unbanked), di avere accesso ai servizi finanziari. Tuttavia, il 15 settembre 2021, ovvero il bicentenario dell’indipendenza del Paese, migliaia di persone hanno marciato in protesta per l’adozione della criptovaluta e per le misure autoritarie del presidente

La democrazia sotto scacco

In America Latina il rafforzamento della democrazia è tutt’oggi una delle principali sfide dei governi, e lo è ancora più nel contesto di disuguaglianza e povertà esacerbato dalla pandemia. Secondo il Latinobarómetro, negli ultimi anni c’è stato un declino nella forza democratica dei Paesi della regione e i latinoamericani hanno espresso la loro preoccupazione con diverse proteste più o meno violente. Tra i casi più esemplari si contano il Nicaragua di Daniel Ortega, l’Honduras di Juan Orlando Hernández, il Guatemala di Alejandro Giammattei, e El Salvador. 

La democrazia salvadoregna si trova infatti sotto scacco dalle elezioni di Bukele del 2019. Bukele, che ha combattuto da giovanissimo contro la dittatura degli anni ‘80 e di formazione conservatrice, si è presentato come “candidato di rottura” e grazie alla sua personalità carismatica ha vinto le elezioni al primo tentativo. Il presidente è entrato in Parlamento con i militari chiedendo maggiori poteri legislativi e, fin da subito, ha mostrato un carattere autoritario, provocando conflitti tra l’Assemblea legislativa e la Corte Suprema. A maggio di quest’anno l’Assemblea, controllata dal partito presidenziale Nuevas Ideas (Nuove idee), ha destituito cinque alti giudici della Corte Suprema perché erano contrari alle idee del presidente. Secondo Human Rights Watch, Bukele ha lanciato  continui attacchi alla democrazia sin dal primo giorno di governo e, al contempo, anche il nuovo report 2021 del Latinobarómetro afferma che “El Salvador è un serio candidato a trasformarsi in un’ autocrazia populista, con un alto appoggio del popolo.

Inoltre, sulla scia di Costa Rica e Honduras, dal 2018 anche El Salvador ha rotto le relazioni con Taiwan per abbracciare il commercio e gli investimenti cinesi. Bukele ha accolto la decisione del suo predecessore, e a dicembre 2019 ha incontrato la sua controparte cinese, Xi Jinping. Tuttavia, tale rapporto potrebbe essere messo a rischio dato che il Dragone ha da poco bandito la criptovaluta, mentre gli Stati Uniti, ancora oggi primo partner commerciale di El Salvador, sono diventati la nuova destinazione preferita per il bitcoin mining.  

Il bitcoin salvadoregno 

In El Salvador al momento il bitcoin è stato introdotto tramite l’approvazione di una legge in Parlamento e ha acquisito corso legale al pari del dollaro. Acquisire corso legale significa renderne obbligatoria l’accettazione come mezzo di pagamento al momento di uno scambio. 

Il bitcoin, infatti, è a tutti gli effetti valuta virtuale, detta anche cryptovaluta. A differenza delle valute tradizionali, l’emissione dei bitcoin non è garantita e non è a carico delle banche centrali, ma è decentralizzata e basa il suo funzionamento e validazione sulla tecnologia della blockchain. La blockchain è un registro digitale in cui si tiene nota delle informazioni relative alle transazioni che, ogni volta che vengono aggiunte, si posizionano sempre “alla fine della catena” della blockchain. Questa tecnologia è affiancata al bitcoin al fine di poter validare le transazioni poiché tutti possono accedere a questo registro condiviso, ma nessuno può modificarne le informazioni contenute che sono crittografate.

Il bitcoin e la politica monetaria

I lati positivi dell’utilizzo del bitcoin sono inerenti ai bassi costi di transazione e all’utilizzo facile e immediato che permette lo svolgimento di innumerevoli transazioni. Tuttavia, bisogna considerare che tale strumento potrebbe subire un repentino crollo nel valore da un momento all’altro e che la performance dipende anche dall’affidabilità degli operatori. Ad oggi, Bukele ha dichiarato che il Paese ha acquistato complessivamente 400 bitcoin (che ammonterebbero a 21 milioni di dollari) e un fondo di garanzia da 150 milioni di dollari per l’attuazione in bilancio di questa nuova legge. 

El Salvador Bitcoin
El Salvador adotta il Bitcoin come valuta ufficiale del paese. [crediti foto: QuoteInspector.com, via the Update, CC BY-ND 4.0]
I motivi alla base di questa riforma, dunque, secondo quanto dichiarato dal Premier nelle scorse settimane, risiederebbero nel desiderio di rendere il Paese maggiormente connesso con il resto del mondo per attrarre più turismo e capitali stranieri. Inoltre, con questa legge Bukele mira a dipendere meno dalla Federal Reserve System (Fed), dato che l’emissione del Bitcoin non dipende dalla banca centrale di un altro Paese ma da un algoritmo matematico che rende l’offerta di moneta prevedibile.  

Tale circostanza, però, non implica che El Salvador abbia acquisito sovranità monetaria. Infatti, l’emissione di bitcoin non è da intendersi come uno strumento di politica monetaria vero e proprio dato che nel Paese il dollaro rimane come corso legale alternativo. 

Ciò si configura come uno dei rischi che continueranno a persistere anche dopo la riforma. Se la Fed riduce l’offerta di moneta mentre il bitcoin continua a salire, il Paese potrebbe sperimentare una repentina deflazione (ovvero un abbassamento dei prezzi) che non sarebbe sotto il controllo dei policymakers. Tale deflazione porterebbe dunque ad un arresto nei consumi e di conseguenza potrebbe di nuovo innescare una crisi economica. La legge bitcoin dunque non elimina i rischi sul mercato monetario a cui El Salvador è esposto, ma semplicemente riduce la dipendenza valutaria del Paese rispetto alla Fed. 

Come è andata in El Salvador? 

Per la diffusione e l’accumulo della nuova valuta, il governo di El Salvador ha lanciato un’applicazione per la creazione di un portafoglio virtuale (wallet) chiamata “Chivo” (che nello slang locale significa “figo”), che si può caricare con i dollari attraverso dei bancomat speciali installati dal governo. Dal 7 settembre tutti i cittadini hanno potuto accedervi con il documento d’identità e il governo, per incentivarne l’adozione, ha stanziato 30 dollari in crypto per il primo utilizzo. Tramite i propri dispositivi, dunque, i salvadoregni possono convertire direttamente i bitcoin in dollari senza rischiare di subire passivamente la volatilità della cryptovaluta. Ciò avviene con un sistema di funzionamento simile ai più comuni servizi bancari e di pagamento online. 

El Salvador Bitcoin
Bancomat utilizzato per intercambio di bitcoin e altre cryptovalute in dollari statunitensi situato a El Zote, El Salvador. [crediti foto: Karlalhdz, via Wikimedia, Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license]
Subito dopo l’approvazione della “legge bitcoin”, però, sono iniziate le proteste. Secondo un sondaggio dell’ “Instituto Universitario de Opiniòn Pública”, due salvadoregni su tre risultano contrari alla riforma. In particolare, la popolazione non è educata in termini finanziari sui rischi delle valute virtuali, tanto che il 20% degli intervistati ha affermato di non sapere cosa fosse una crypto. Dopo un mese dall’introduzione, poi, il 90% dei commercianti intervistati ha dichiarato di non aver ancora ricevuto pagamenti in bitcoin presso i propri esercizi commerciali. La diffidenza della cittadinanza, unita all’ignoranza in merito al nuovo corso legale, rappresenta quindi un grande ostacolo al progetto del visionario premier. 

 

Quest’ultimo, però, ha più volte dichiarato che l’uso dei bitcoin sarà solo facoltativo e che, se i cittadini vorranno, gli stipendi e le pensioni potranno essere erogati anche in dollari. Infine, il tasto dolente di questa legge finanziaria risulta la volatilità dei mercati. Il bitcoin di El Salvador ha subito infatti riprese di valore ma anche pesanti crolli – i 400 bitcoin che valevano 21 milioni di dollari al momento dell’acquisto, qualche giorno dopo ne valevano già 18. Ad oggi, però, la situazione sembra essersi maggiormente stabilizzata. 

Testo a cura di Maddalena Fabbi e Sveva Manfredi

Se ti è piaciuto questo articolo, leggi anche Addio vecchie monete, ecco perché gli stati puntano sulle cryptovalute.

*La cryptovaluta in El Salvador. [crediti foto: Blockzeit CH, via Flickr, CC BY 2.0]
Redazione
Orizzonti Politici è un think tank di studenti e giovani professionisti che condividono la passione per la politica e l’economia. Il nostro desiderio è quello di trasmettere le conoscenze apprese sui banchi universitari e in ambito professionale, per contribuire al processo di costruzione dell’opinione pubblica e di policy-making nel nostro Paese.

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