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Italia al voto: guida alle elezioni amministrative del 3-4 ottobre

Tempo di lettura stimato: 6 min.

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Come si vota, per cosa si vota e focus sulla corsa elettorale a Milano, Torino, Roma, Napoli e Bologna: in questa pratica guida redatta da Orizzonti Politici trovate tutto quello che dovete sapere per arrivare prontissimi alle elezioni amministrative che si svolgeranno in ben 1.157 comuni d’Italia domenica 3 e lunedì 4 ottobre.

Programmata per maggio e rinviata causa Covid, questa tornata elettorale vede le urne aperte nei comuni interessati nelle regioni a statuto ordinario e in Friuli-Venezia Giulia domenica 3 ottobre dalle ore 7 alle 23 e lunedì 4 ottobre dalle 7 alle 15. L’eventuale turno di ballottaggio è previsto per il 17-18 ottobre

A questi comuni si aggiungeranno quelli di Sicilia e Sardegna, dove si voterà domenica 10 e lunedì 11 ottobre 2021 con possibile ballottaggio in data 24-25 ottobre, nonché i comuni del Trentino-Alto Adige in cui i cittadini interessati sono chiamati al voto domenica 10 ed eventualmente domenica 24 ottobre per il ballottaggio. Ad Ayas, unico comune valdostano in cui si rinnoveranno le cariche, si voterà il 19 e 20 settembre. Infine, le elezioni amministrative straordinarie nei comuni sciolti per infiltrazioni mafiose si terranno il 7 novembre, con eventuale ballottaggio il 21 novembre. 

Se è Roma il comune più grande i cui cittadini sono chiamati al voto, con appena una trentina di abitanti, Morterone, in provincia di Lecco, è invece il più piccolo. Tra i comuni al voto anche una novità: si tratta di Misiliscemi, nato nel 2021 dalla fusione di otto frazioni che si sono distaccate dal comune siciliano di Trapani.

Qualche curiosità sulle elezioni amministrative in Italia

La figura del sindaco come la conosciamo oggi è relativamente recente. In epoca fascista, le istituzioni comunali democratiche furono sospese in favore di organi nominati a livello governativo, come il podestà. Dopo un periodo di amministrazione provvisoria in seguito alla caduta del regime fascista, le elezioni comunali furono ripristinate nel 1946. Tuttavia, l’elezione diretta del sindaco è stata prefigurata solo nel 1993, congiuntamente alla nomina della giunta da parte del sindaco. In precedenza, era compito del consiglio comunale eleggere il primo cittadino e la giunta. 

Venendo a qualche dato anagrafico, la prima donna eletta sindaca in Italia fu Ninetta Bartoli, che ottenne la carica a Borutta, in provincia di Sassari, nel 1946. La seguì poco dopo Ada Natali, sindaca di Massa Fermana (FM). Nonostante il segno lasciato da queste pioniere, oggi le prime cittadine rappresentano appena il 15% dei sindaci italiani.

Guardando invece all’età degli amministratori locali, spiccano la sindaca di Villarboit (VC) Virginia Gili, il Presidente del consiglio comunale di Serradifalco (CL) Daniele Territo e l’assessore di Rimella (VC) Gabriele Vasina: tutti eletti tra i 18 e i 19 anni, sono attualmente i più giovani a rivestire le rispettive cariche.

Come e per quali organi si vota

Alle elezioni amministrative in Italia, i cittadini eleggono direttamente il sindaco e i membri del Consiglio comunale, mentre il vicesindaco e gli assessori che compongono la Giunta sono scelti dal primo cittadino. Il mandato per il sindaco e il consiglio comunale è di cinque anni. Le informazioni che seguono sono valide per le elezioni amministrative nelle regioni a statuto ordinario. 

Alle urne si vota seguendo una delle seguenti possibilità:

  • voto al candidato sindaco, in questo caso non sono dati voti alle liste a lui o lei collegate;
  • voto di lista, che è attribuito sia alla lista che al candidato da essa sostenuto;
  • voto al candidato sindaco e alla lista, che è valido per il candidato e la lista selezionati;
  • voto disgiunto a un candidato e a una lista non collegata, che è attribuito sia al candidato che alla lista disgiunta rispetto alla sua candidatura.

In alternativa al segno sulla lista, è possibile esprimere fino a due preferenze scrivendo i nomi dei candidati consiglieri della lista scelta. In questo caso, la seconda preferenza è valida solo se il sesso del candidato è diverso da quello della prima preferenza.

Va sottolineato che esistono alcune differenze sulle modalità di svolgimento delle elezioni amministrative in Italia a seconda della popolazione del comune. Nei comuni fino a 15mila abitanti, a ogni candidato sindaco può essere collegata solo una lista e viceversa. L’elezione si risolve in un unico turno: vince il candidato che ottiene più voti. In questi comuni, che non presentano soglie di sbarramento per le liste, due terzi dei seggi in consiglio sono assegnati alla lista collegata al sindaco eletto, mentre il resto è diviso proporzionalmente tra le liste rimanenti.

Nei comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti invece, più liste possono sostenere lo stesso candidato. Inoltre, In questi comuni è previsto il ballottaggio se nessun candidato raggiunge la maggioranza assoluta dei voti: in tal caso, i primi due candidati per numero di voti si scontrano al secondo turno. In questi comuni, solo le liste che ottengono almeno il 3% dei voti hanno accesso al consiglio comunale. Di solito, il 60% dei seggi in consiglio è poi dato alle liste che ottengono almeno il 40% dei voti se il sindaco è eletto al primo turno, o alle liste che sostengono il candidato che vince il ballottaggio. A seconda della popolazione residente varia anche il numero di assessori e consiglieri comunali: i primi vanno da 2 a 12, mentre i secondi da 10 a 48.

Va infine ricordato che in alcune delle città più grandi, tra le quali Milano, Roma, Napoli, Bologna e Torino, i cittadini saranno chiamati anche a votare per la carica di consigliere circoscrizionale e presidente del consiglio circoscrizionale (in alcune città chiamato municipio). 

Le funzioni degli organi comunali

Le competenze del comune sono tante e di varia natura. Per esempio, l’ente locale definisce annualmente il bilancio comunale, controlla l’attività urbanistica nel suo territorio, è responsabile della gestione delle strade comunali, degli edifici pubblici e dello smaltimento dei rifiuti. Garantisce l’ordine pubblico e la pubblica sicurezza attraverso il lavoro della polizia locale. Inoltre, organizza e gestisce servizi come i servizi sociali e le mense scolastiche. Non solo, si fa anche carico della risposta a criticità, per esempio dovute al maltempo, coordinando i soccorsi e pianificando le attività della protezione civile. Ma come sono ripartite ed esercitate le funzioni comunali tra i vari organi?

Il sindaco, che rappresenta l’ente, presiede la giunta comunale, della quale fanno parte anche gli assessori da lui o lei nominati con deleghe a settori specifici, quali bilancio, urbanistica e istruzione. Il primo cittadino, aiutato dagli assessori, esercita un potere esecutivo. Più nel dettaglio, la giunta, che opera soprattutto tramite l’emanazione di delibere e ordinanze, è responsabile del funzionamento dei servizi pubblici e dell’esecuzione degli atti. 

Assomiglia invece a un piccolo parlamento il consiglio comunale, dove sono rappresentate le varie forze politiche locali. Come organo “di indirizzo e controllo politico-amministrativo”, esso redige lo statuto del comune e approva, tra gli altri, le convenzioni con altri enti, il bilancio comunale, il piano urbanistico (“Piano regolatore generale”) e altre opere pubbliche. Inoltre, recepisce il programma del sindaco a inizio mandato e ne verifica l’attuazione. Le sedute del consiglio sono aperte ai cittadini. 

Tutti i comuni, indipendentemente dalle proprie dimensioni, svolgono un ruolo vitale per i propri cittadini. È da loro che dipende il funzionamento di tantissimi servizi, nonché il benessere della comunità. Ed è per questo che alle prossime elezioni amministrative è importante esercitare il proprio diritto di voto.

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Redazione
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