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Voto Alternativo (Instant Runoff)

Tempo di lettura stimato: 3 min.

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Il Voto Alternativo

Il sistema a Voto Alternativo è una sorta di TRS (per la spiegazione, vedi qui) che funziona in un turno solo. Ma come è possibile?

Fondamentalmente, anziché votare direttamente un candidato, si numerano i candidati in ordine di preferenza (questo è il metodo più comune, ma ne esistono altri. Per semplificare, faremo esempi utilizzando questo metodo). In questo modo, quando un candidato viene escluso, i suoi voti possono venire “trasferiti” alla seconda preferenza, e così via finché qualcuno non raggiunge la maggioranza assoluta.

La scheda elettorale

Ecco un esempio di scheda elettorale in un sistema a voto alternativo. Come si nota, accanto al logo di ogni partito c’è anche il nome del candidato: ci troviamo infatti in un sistema a collegi uninominali. Tuttavia, anziché barrare il simbolo, com’è solito fare in altri sistemi, con un sistema AV dovremo ordinare i candidati, inserendo i numeri in ordine di preferenza.

Che cosa succede durante l’elezione?

Al momento del conteggio dei voti, vediamo come funziona questo sistema.

Al primo turno questa è la situazione. Siccome nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta, si procede con l’eliminazione di quello che ha ricevuto meno voti: in questo caso, il candidato del Partito Rosso (10%). Vengono dunque ripartiti i voti che aveva ricevuto: le schede del Partito Rosso vengono recuperate, e il voto viene assegnato alla loro seconda preferenza.

Coloro che avevano votato il Partito Rosso avevano messo come seconda preferenza il Partito Giallo o il Partito Blu: i voti vengono dunque ripartiti tra loro. Tuttavia, ancora nessuno ha raggiunto la maggioranza assoluta: si ripete dunque il processo, con l’eliminazione del candidato del Partito Giallo.

A seguito della ripartizione dei voti, il Partito Blu sorpassa il Partito Tirolese, e conquista il seggio. L’elezione si è dunque conclusa, senza tornare alle urne.

Curiosità: il Borda Voting

Apriamo una piccola parentesi sul Borda Voting, un sistema elettorale simile all’Alternative Vote. Questo tipo di votazione non prevede l’eliminazione dell’ultimo candidato in vari turni; assegna infatti un valore numerico alle preferenze (ad es. 5 punti alla prima, 4 alla seconda, 3 alla terza e così via. La scala può anche essere modificata). In questo modo, viene tenuto conto di tutto l’elenco di preferenze in una volta sola. Il sistema è poco utilizzato, ma scienziati politici come Reilly hanno sostenuto che sia il preferito dei teorici.

Come votare?

A causa della complessità del sistema, per gli elettori può essere difficile ordinare i candidati. Per questo in Paesi come l’Australia è comune che i partiti distribuiscano “How-to-Vote Cards“, ovvero delle guide sull’ordine delle preferenze. Si tratta di un ordine strategico per il partito, che cerca di ottenere il massimo se non per sé, almeno per i suoi alleati, a danno di eventuali rivali.

Un esempio di “How-to-Vote Card”, distribuita dal Liberal Party of Australia in occasione delle elezioni federali del 2013

Per lo stesso motivo nelle isole Fiji si può lasciare che le preferenze rimangano “di default” (scelte dal partito per cui si vota), oppure si possono personalizzare, ordinandole come si vuole.

Vantaggi

L’Alternative Vote conserva i vantaggi del first-past-the-post e del TRS. Tuttavia, è più complicato per l’elettore. Rispetto al TRS, però, prevede un solo appuntamento elettorale (è quindi più economico e più veloce). Rispetto al FPTP, però, permette all’elettore di dare maggiori informazioni, anziché costringerlo a dare un voto “secco”.

Un altro vantaggio “indiretto” del sistema è che spinge i partiti a cercare anche i voti di seconda preferenza: essi dunque cercheranno di essere più moderati e di non scagliarsi l’uno contro l’altro. Proprio per questo motivo Reilly e Horowitz registrano che è un sistema adottato da Paesi con grosse divisioni interne (ad es. Bosnia ed Erzegovina, Fiji, Papua Nuova Guinea e Sudafrica).

Svantaggi

Il problema dell’Alternative Vote è che è un sistema complicato, che richiede un certo livello di conoscenza dell’elettore.

Molti inoltre sostengono che tenda a favorire il centro, dando maggioranze “non genuine”.

Lorenzo Torrihttps://medium.com/@loretorri
Bergamasco classe 1998, studio Economics & Social Sciences all’Università Bocconi. Classicista di formazione, sono arrogante, antipatico e saccente. Ma ho anche dei difetti.

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