Parola al Parlamento Europeo
Ursula von der Leyen potrebbe non essere eletta nel voto di oggi al Parlamento Europeo. Vediamo insieme le dinamiche di questo voto.
L’asse franco-tedesco
Ursula von der Leyen affronterà l’elezione a Presidente della Commissione oggi (a partire dalle 16 il voto al Parlamento Europeo, live qui nella lingua che preferite). Oltre a cercare alleanze in molte direzioni, il Ministro della Difesa tedesco ha già fatto un passo in direzione del consolidamento dell’asse franco-tedesco: ha già annunciato che licenzierà Martin Selmayr, il Segretario Generale della Commissione Europea nonché braccio destro dell’ex-Presidente Juncker. Il posto verrà molto probabilmente assegnato a un francese.
Ogni voto conta
Come ho scritto settimana scorsa, l’elezione di Ursula VDL è tutt’altro che scontata. Per approfondire, leggi questo articolo. Perché diciamo che Von der Leyen potrebbe non essere eletta?
Le serve una maggioranza di 374 voti. Ad oggi, ha sicuramente il supporto del gruppo popolare (EPP), e ragionevolmente quello del gruppo liberale (RE). Salvo assenti e franchi tiratori, si tratta di una solida base di 290 voti. Con i socialisti (S&D), che si sono impegnati a far parte della maggioranza, la cifra arriva a 428 (tolti i 16 voti del tedesco SPD, che ha già dichiarato la propria contrarietà). Tuttavia, le previsioni europee non danno la candidata oltre 400, per via delle divisioni interne dei gruppi.
Fallisce l’accordo con i Verdi
Cruciale sarebbe stato il supporto dei Verdi (G/EFA, 74 seggi). Nel discorso alla plenaria (che potete seguire in live qui), Ursula VDL ha dichiarato che metterà in pratica un Green New Deal per l’Europa. Buona parte della sua offerta politica era diretta in senso ecologista. Eppure, il gruppo dei verdi è stato sufficientemente chiaro sul fatto che voterà contro la sua elezione. Questo toglie la possibilità che i Verdi entrino a far parte della maggioranza, contrariamente all’ipotesi ventilata l’indomani delle elezioni.
Politica internazionale al tavolo
Secondo il “Brussels Playbook” di Politico, la dinamica di questo voto sarà fortemente internazionale anziché comunitaria. Molti voti saranno stabiliti dalle dinamiche nazionali, piuttosto che da quelle europee. È il caso, come detto sopra, dell’SPD, che voterà in maniera contraria. Ma anche di altre sorprese che potrebbero presentarsi.
L’incognita sovranista
Alcuni resoconti delle negoziazioni di Bruxelles suggeriscono la possibilità che parte dell’estrema destra europea (in particolare la Lega) voti a favore. I voti sarebbero cruciali per l’elezione, e la candidata ne ha disperatamente bisogno. Matteo Salvini potrebbe sfruttare la situazione per cercare di assicurare all’Italia un Commissario di spicco.