Nella seconda puntata della nostra rubrica “Accademica”, continueremo a parlare di democrazie ed autocrazie. Nella prima puntata abbiamo analizzato gli aspetti fondamentali per un paese affinché si possa ritenere democratico, oggi invece capiremo come misurare e come è reso numericamente il livello di democratizzazione di un paese.
La domanda a cui risponderemo è: come hanno fatto gli studiosi ad indicizzare la democrazia?
Analizzeremo i due metodi più utilizzati nella letteratura delle Scienze Politiche.
Democracy-Dictatorship Index
Questo metodo, anche detto DD Index (ideato da Przeworski), si basa sul semplice concetto che afferma che in una democrazia i governanti sono il risultato di elezioni giuste in cui vi è contestazione.
La concettualizzazione della democrazia ha due componenti primarie: i governanti e la contestazione (di cui abbiamo parlato nella scorsa puntata).
La contestazione, in particolare, vi è quando esiste un’opposizione che ha possibilità di vincere le elezioni.
Possiamo dire che una democrazia presenta buoni livelli di contestazione se questi tre elementi sono presenti contemporaneamente:
- Incertezza: non si deve conoscere il vincitore prima delle elezioni
- Irreversibilità: chi ha vinto ha ciò che gli spetta, sia esso un seggio in parlamento o il controllo dell’esecutivo
- Ripetibilità: Tutte le elezioni che posseggono i precedenti criteri devono ripetersi ad intervalli regolari e prestabiliti
Gli autori di questo modello di misurazione hanno stilato quattro imprescindibili condizioni affinché un paese sia classificato come democrazia:
- Il capo dell’esecutivo è eletto.
- L’organo legislativo è eletto.
- Nelle elezioni c’è più di un partito a competere.
- Vi è o vi è stata alternanza al governo con le stesse regole elettorali.
Polity IV
Polity IV è un indicatore alternativo che propone una misurazione annuale delle democrazie e delle autocrazie dal 1800 ad oggi, redatto da Systemic Peace. Ad ogni paese viene assegnato un voto Democrazia ed un voto Autocrazia, entrambi in un range da 0 a 10. Il punteggio che ne consegue è calcolato tramite la sottrazione:
(Voto Democrazia – Voto Autocrazia), con quindi il voto finale compreso tra -10 e 10.
Un paese è considerato:
- Una democrazia se il voto finale va da 6 a 10;
- Una “anocrazia” (termine inusuale e sconsigliato nelle Scienze Politiche) o un “Sistema Misto” se il voto va da -5 a 5.5;
- Un’autocrazia se il voto finale va -10 a -5;
Come viene calcolato il voto finale? Per calcolarlo, è necessario prendere in considerazione diversi attributi o dimensioni:
- La competitività del processo per l’esecutivo;
- L’apertura della competizione per l’esecutivo;
- I limiti che un esecutivo ha, siano essi imposti dalla Costituzione o dalla società civile;
- La competitività della partecipazione politica;
Come abbiamo visto, entrambe queste misure prendono in considerazione gli aspetti di inclusione e contestazione di Dahl, che abbiamo analizzato nella prima puntata. Il Polity IV, in particolare, aggiunge un ulteriore elemento: i governi democratici devono essere limitati, ossia avere dei limiti oltre i quali l’esecutivo da solo non può andare.
Un terzo metodo sarebbe rappresentato dal Freedom House Index, che però non abbiamo incluso in quanto, a detta di molti scienziati politici, sia troppo “USA-centrico”, e pertanto non applicabile a contesti troppo diversi.
Questo articolo è stato parzialmente ispirato dal libro “Principles of Comparative Politics” aut. Williams Robert Clark, Matt Golder, Sona Nadenichek Golder.