Le cinque cose che non sai su Mario Draghi, ex Presidente della Banca centrale europea e… prossimo Presidente del Consiglio?
- Professore di economia negli anni ’70 e ’80 presso vari atenei italiani, tra cui le Università di Trento, Padova, Venezia e Firenze, Mario Draghi si è laureato all’Università Sapienza di Roma e ha conseguito il suo dottorato presso il prestigioso Massachusetts Institute of Technology di Boston. Titolo della tesi: Essays on economic theory and applications. Supervisori: Franco Modigliani e Robert Solow, entrambi premi Nobel per l’economia.
- Oltre a una parentesi presso la banca d’investimento Goldman Sachs negli anni 2000, Draghi ha rivestito posizioni presso svariate istituzioni. Dal 1984 al 1990 è stato Direttore esecutivo della Banca mondiale. Dal 1991 al 2001, sotto dieci diversi governi, ha ricoperto il ruolo di Direttore generale del Ministero del Tesoro e come tale è stato una figura chiave nella stagione delle privatizzazioni delle aziende pubbliche italiane. È divenuta celebre la sua partecipazione alla “Conferenza sulle privatizzazioni”, un incontro tenutosi sullo yacht Britannia della Regina Elisabetta II nel giugno del 1992 alla presenza di figure di spicco del mondo finanziario. Nel tempo, il discorso pronunciato da Draghi in quell’occasione ha generato diversi miti: solo nel gennaio del 2020 infatti è stato pubblicato integralmente dal Fatto Quotidiano.
- Il 29 dicembre 2005 Mario Draghi ha sostituito Antonio Fazio come Governatore della Banca d’Italia. Fazio era stato costretto a dimettersi in seguito allo scandalo di Bancopoli. Nel 2006 Draghi è anche stato eletto primo Presidente del Financial Stability Forum (ora divenuto Financial Stability Board), un organismo internazionale che monitora il sistema finanziario globale.
- Dal 2011 al 2019 è stato Presidente della Banca centrale europea. Durante il suo mandato, Draghi ha dovuto affrontare la crisi dei debiti sovrani nell’Eurozona. “La Bce è pronta a fare tutto ciò che è necessario per preservare l’euro. E credetemi, sarà sufficiente.” Secondo alcuni, è stata questa sua affermazione ad aver salvato l’euro. Pronunciate il 26 luglio 2012 in un momento di acuto euroscetticismo, con la Grecia a rischio default, queste parole hanno avuto l’immediato effetto di frenare le speculazioni sul collasso dell’euro. In realtà, esse hanno fatto ben di più, aprendo una nuova e radicale fase per la Bce: poco dopo, la Banca centrale europea ha infatti lanciato le Outright Monetary Transactions, con le quali avrebbe acquistato senza prefiggersi limiti i titoli di Stato dei Paesi più in difficoltà, in cambio di riforme. Nel 2015 il lancio del Quantitative Easing, una politica monetaria non convenzionale, ha ulteriormente sottolineato il rivoluzionamento portata dalla presidenza Draghi al ruolo della Bce. Il “Whatever it takes” è stato inserito nell’enciclopedia Treccani.
- “Io Presidente della Repubblica? Non so, chiedete a mia moglie”: questa l’ironica risposta di Mario Draghi a una domanda che gli è stata rivolta alla conferenza di fine mandato presso l’Eurotower nel 2019. Prima che iniziasse la crisi di governo infatti, Draghi era ritenuto da molti il papabile successore di Sergio Mattarella, il cui mandato scadrà nel 2022.