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Vermin Supreme, un candidato contro l’ordinario

Tempo di lettura stimato: 6 min.

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Vermin Supreme: il candidato a sorpresa

Dopo il Super Tuesday, le Primarie Democratiche hanno decreto l’inaspettata rinascita di Joe Biden, dato per spacciato dopo le pessime prestazioni in Nevada, Iowa e New Hampshire. Ora è  nuovamente frontrunner (il favorito) della corsa alle Presidenziali contro Donald Trump. Il vincitore delle Primarie Democratiche sarà infatti colui che affronterà l’imprenditore originario del Queens. Sarà di nuovo una corsa a due, Repubblicani contro Democratici, a meno che un candidato inaspettato irrompa nella lotta per il posto alla Casa Bianca.

Questo ipotetico candidato a sorpresa ci sarà, e porta il nome di Vermin Supreme (tradotto letteralmente in “canaglia suprema”). Se questo nome vi è nuovo, non lo è certo nel dibattito politico americano. Vermin Supreme potrebbe essere il candidato del Libertarian Party, per cui si è candidato alle primarie presidenziali 2020.  Non si tratta del politico che ti aspetti, quello ufficiale, impostato, rigoroso e istituzionale. Stiamo parlando di un uomo che indossa uno stivale come cappello e porta con sé un enorme spazzolino da denti ovunque vada.

Vermin Supreme è infatti un personaggio parodistico, estremamente stravagante. Si veste in modo eccentrico (una giacca gialla maculata e cravatte multiple di colori diversi). Le proposte chiave della sua campagna presidenziale sono “Un pony per ogni americano” ed una legge per l’obbligo per ogni americano di “lavarsi i denti con cura” perché a detta sua “La gengivite sta erodendo l’America”.

“You should let me run your life, because I do know what is best for you” (dovreste farmi governare le vostre vite, perché io so cosa è meglio per voi). Il messaggio di Vermin Supreme è chiaro: viviamo in un sistema corrotto, con un Governo che non rispetto la libertà e la dignità dei cittadini. Il Vermin-Pensiero è infatti un connubio curioso di liberalismo e conservatorismo tendente all’anarchia. Secondo Vermin Supreme, non ci dovrebbe essere intervento dello Stato in nessuna materia tranne che la politica estera, ogni cittadino deve essere libero di esprimere se stesso e di scegliere ciò che ritiene più opportuno. L’idea fondamentale di Vermin Supreme è il concetto di libertà, da cui tutto il suo pensiero trae linfa. Supreme chiede un graduale smantellamento del Governo, cosicché i cittadini prendano il sopravvento. Ha affermato che gli americani non sanno più essere cittadini, attribuendo una parte della colpa alle scuole che insegnano in modo “molto contorto e jingoistico”. Tutto questo fa di lui un anarchico, contrario ad ogni forma di interferenza statale.

Se da una parte Vermin Supreme strizza l’occhio ai Democrats appoggiando l’aborto, il rispetto dei diritti umani e una maggiore libertà sull’uso della cannabis, dall’altro si professa favorevole al possesso di armi da fuoco (anzi, ne chiede una distribuzione maggiore e di più elevata qualità) e contrario ad un sistema di sanità statale.

Si definisce anarchico libertariano, ma non bisogna prenderlo troppo sul serio. Altre delle sue proposte sono, ad esempio, la preparazione ad un’apocalisse zombie (con conseguente utilizzo degli zombie come fonte energetica da sfruttare con apposite turbine) e la creazione di una macchina del tempo per andare ad uccidere Hitler quando era bambino (“to kill baby Hitler”). Idee che Vermin Supreme non propone solo in occasione delle prossime elezioni presidenziali americane, ma che ha già proposto in elezioni passate.

Vermin Supreme, infatti, non è un candidato della prima ora. È un veterano della politica, pur non avendo mai ricoperto nessuna carica.
Originario di Baltimora, ha fatto la campagna elettorale per la presidenza per la prima volta nelle primarie del New Hampshire dal 1988, pagando $1.000 in modo che il suo nome apparisse. Alle primarie repubblicane del New Hampshire nel 2008 , ricevette 41 voti (0,02%), ottenendo, secondo la Federal Election Commission (FEC), 43 voti a livello nazionale. Si candidò anche alle primarie democratiche nel 2012. Nel caucus dell’Iowa ricevette l’1,4% dei voti, mentre nelle primarie del New Hampshire, ottenne 833 voti (Barack Obama ha vinto le primarie con 49.080 voti). Si ripresentò ancora alle Primarie Democratiche nel 2016 intraprendendo un tour di 20 città. Presentò la candidatura alle primarie presidenziali democratiche del New Hampshire il 21 novembre 2015, ottenendo 259 voti.

Manifesto elettorale di Vermin Supreme
Un manifesto elettorale che invita a votare per Vermin Supreme

Di elezione in elezione si è reso sempre più celebre, diventando un soggetto di grande interesse per l’opinione pubblica. Si è reso celebre, in particolare, quando ha cosparso di glitter il deputato anti-gay Randall Terry durante un incontro presso il New Hampshire Institute of Politics, nel dicembre 2011 (Supreme ha affermato che lancia i coriandoli sulle persone per “renderle omosessuali”). Ha partecipato a “Occupy Boston”, il movimento che si è battuto contro le speculazioni dell’1% di ricchissimi del Pianeta nato con la crisi finanziaria. Ma la vera celebrità l’ha raggiunta con il documentario “ Who Is Vermin Supreme? An Outsider Odyssey”, un documentario che racconta la sua attività di candidato e satirico della politica durante la sua campagna del 2012.

Vermin Supreme e Randall Terry
Vermin Supreme intento a cospargere di glitter Randall Terry perché “Dio gli ha detto di renderlo gay”

A proposito della sua campagna per le Presidenziali 2020, sul suo sito potete trovare la sezione dedicata, dove parla di “A ponier America and a Zombie powered future” (letteralmente un’America con più pony e un futuro potenziato con gli Zombie) che reca questo messaggio: “La missione di questa campagna è di diffondere un messaggio forte e impenitente di pensiero libero, sorrisi puliti e pony. Attraverso la satira e l’umorismo, presento problemi reali in un contesto fantastico, un’analisi approfondita e una dose di umorismo tanto necessario nella sfera politica. Con l’attivismo che stimola il pensiero, mi oppongo al tirannico duopolio, al violento stato di polizia e a tutte le forme di governo invasive”.

Insomma, Vermin attacca il bipartitismo, accusandolo di essere espressione di un sistema corrotto. Si pone come alternativa al sistema, vuole scardinare antichi retaggi che dominano la politica americana da sempre. In occasione delle Presidenziali 2008, definì la sua campagna uno “scherzo umoristico” che con la satira doveva evidenziare le falle evidenti di una realtà falsa. Lo humor arma per combattere la pretestuosa serietà dei politici tradizionali, colpevoli di aver ingannato il popolo con le loro false promesse. Vi ricorda qualcosa?

Dietro la figura di Vermin Supreme si nasconde un attore esperto, che ha abilmente creato un personaggio che apparisse paradossale ma sincero, integro nella sua assurdità. Vermin è diventato un meme vivente, e lui stesso non ha impedito che ciò accadesse. Non ha mai nascosto il suo intento provocatorio e parodistico, affermando implicitamente che non era un candidato da prendere sul serio, ma un messaggio per il popolo. Vermin Supreme è davvero il suo nome, lo ha cambiato legalmente nei primi anni ’90, a riprova del fatto che la storia di Vermin Supreme è un’acrobazia perenne tra illusione e realtà, tra mondo e fantasia. Ha affermato che queste saranno le sue ultime elezioni presidenziali. Gli crediamo? Tutto si può dire e niente si può affermare di lui, staremo a vedere.

Nonostante le promesse assurde (“Un pony per ogni americano”) c’è qualcosa di interessante nella figura di Vermin Supreme. Non ha mai preteso di essere eletto sul serio, e la sua è sempre stata una continua provocazione. Ma la storia del comico che scherzando inizia a prendersi troppo sul serio, fino a partecipare realmente alle elezioni politiche, non è nuova. Lo abbiamo visto con Grillo e il Movimento 5 Stelle in Italia, partito dall’attacco della politica tradizionale con il Vaffa Day. Ma soprattutto lo abbiamo visto con Trump proprio in America, che non è mai stato un comico, ma che si è presentato come outsider della politica, con un linguaggio ed una comunicazione antitetica al circuito dell’establishment americano. Lo abbiamo osservato anche in Ucraina, con Zelens’kij, che da comico e conduttore del popolarissimo programma Sluha Narodu (Servitore del Popolo) dove interpretava il ruolo del presidente ucraino, attaccava il marcio della politica ucraina. Ironia della sorte, entrambi sono diventati presidenti.

Pur essendo un personaggio assurdo e assolutamente fuori dagli schemi, Vermin Supreme ci dà modo di riflettere sulla situazione della politica occidentale, sul vento populista che attacca le istituzioni e le figure chiave del potere. Vermin non diventerà mai presidente, ma la provocazione che lancia contro l’establishment è forte: il suo messaggio apparentemente senza senso, rivela una potente satira contro il potere. Lo stivale in testa che schernisce le pettinature curate, e quindi sinonimo di presentabilità, dei politici; le sue promesse irreali, che rappresentano la demagogia elettorale dell’establishment. Vermin Supreme passerà, ma il suo messaggio sarà un monito per la politica del futuro, che dovrà confrontarsi sempre di più con un popolo arrabbiato e disilluso.

Massimiliano Garavallihttps://orizzontipolitici.it
Classe ’97, ma con le occhiaie da quarantenne. Fondatore del blog culturale Sistema Critico, scrivo di politica e filosofia, e nel mezzo qualche poesia. Mi sono laureato con double degree in Economia e Management ad Urbino ed in European Economic Studies a Bamberg, Germania. Mi piace pensare che ogni nostro piccolo pensiero sia una spinta per qualcuno a cambiare.

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