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Soldi gratis a tutti gli europei: l’helicopter money può battere il coronavirus solo se il denaro viene speso

Tempo di lettura stimato: 5 min.

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Articolo pubblicato su Business Insider Italia

Lanciare soldi “da un elicottero”, la traduzione che più si addice ad Helicopter money. È questa l’idea, forse poco ortodossa, che sta prendendo piede in questi giorni per aiutare l’economia. Si tratta di una teoria che viene da lontano: già nel 1969 Milton Friedman, economista Premio Nobel, spiegava, quasi sarcasticamente, che qualora tutte le usuali strategie di politica monetaria si fossero rivelate inefficaci e fallimentari, si sarebbe potuto comunque ricorrere a un ultimo metodo per risollevare i mercati da un’inevitabile deflazione. Friedman parlava della teoria dell’helicopter money: la sua proposta era proprio quella di lanciare i soldi, in maniera figurata, direttamente in mano ai cittadini per risollevare l’inflazione da una situazione di stagnante trappola della liquidità.

Nei giorni scorsi, gli economisti hanno ripreso a parlare di Friedman e della sua utopica teoria: potrebbe essere questa una cura efficace per i mercati di tutto il mondo stroncati dalla pandemia di Covid-19? La Banca centrale europea (Bce) ha già attivato il quantitative easing, una misura di politica monetaria, e ha favorito gli istituti di credito nel concedere prestiti a bassi tassi d’interesse: l’obiettivo è quello di risollevare la domanda. Molti analisti, tuttavia, ritengono che dal momento che la politica monetaria sembra aver esaurito i suoi margini di efficacia e non colpisce in maniera diretta la popolazione, non ci sarebbe uno stimolo diretto all’economia reale. Ed è per questo che è tornata in auge la proposta di Friedman.

Nell’elaborare la sua teoria, Friedman presuppone che l’economia si trovi necessariamente al pieno impiego, ma tale ipotesi potrebbe venir meno nello scenario odierno, in cui molte aziende, passata la bufera del virus, non riuscirebbero a risollevarsi immediatamente. Va poi ricordato che al momento l’Italia è già caratterizzata da un tasso di disoccupazione del 9,7%. Friedman ipotizza anche che tutto il denaro “lanciato” sia speso e mai risparmiato. Secondo l’economista, se sussistessero questi due presupposti, si registrerebbe sul mercato un aumento della domanda, e di conseguenza dell’inflazione.

Istruzioni per l’uso

È chiaro che la proposta di Friedman di “lanciare soldi da un elicottero” è semplicemente un’efficace metafora per spiegare che bisogna dare i soldi direttamente “in mano” ai consumatori. Economicamente parlando, si possono adottare tre diversi metodi di attuazione di tale strategia.

  1. Il primo è l’aumento dei trasferimenti all’economia reale dai governi: i governi si impegnano a ridurre le tasse e ad aumentare i sussidi di disoccupazione, emettendo nuovo debito pubblico. Lo Stato, però, non si indebita emettendo titoli di stato che possono essere comprati dai cittadini, bensì solo dalla banca centrale.
  2. Una seconda possibilità riguarda l’aumento dei trasferimenti all’economia reale finanziati direttamente dalla banca centrale: i singoli Paesi non aumenterebbero il proprio debito ma si ridurrebbe in maniera esponenziale il capitale della banca centrale.
  3. Infine, una terza via prevede l’accredito diretto da parte della banca centrale ai conti correnti della comunità: è l’ipotesi che più mette in pratica l’idea di Friedman. Nel caso dell’eurozona però, la Bce non può intervenire direttamente nei confronti delle famiglie e della comunità secondo quanto stabilito nei trattati.

L’attuazione dell’helicopter money quindi necessita di due strumenti, la politica fiscale e la politica monetaria, e può avvenire qualora sussistano due condizioni: l’intervento deve essere ampio ma temporaneo.

Due possibili scenari

È all’economista Milton Friedman, esponente di spicco della Scuola di Chicago, che si deve la teoria dell’helicopter money [This file is made available under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication.]
Per i sostenitori dell’helicopter money, essendo uno stimolo diretto, esso darebbe subito slancio all’economia. I lavoratori vedrebbero lievitare il loro reddito e potrebbero aumentare i consumi, aiutando così anche le imprese a superare la crisi. In altre parole, questa politica dovrebbe cercare di farci uscire dalla psicosi di trappola della liquidità, che porta i consumatori a “nascondere i soldi sotto il letto” per paura di dover affrontare scenari ancora peggiori di quelli attuali.

Tuttavia, è impossibile prevedere con certezza se i soldi stanziati verrebbero effettivamente spesi e non risparmiati dai consumatori, i quali hanno già visto diminuire le loro entrate notevolmente. Un’immissione così immediata di denaro, inoltre, porterebbe inevitabilmente a un aumento repentino dell’inflazione e a una conseguente svalutazione della moneta. Infine, con la politica dell’elicottero, in Europa la Bce intraprenderebbe quasi manovre di politica fiscale, che secondo i trattati non sono di sua competenza.

L’helicopter money da Hong Kong agli Usa

In tempi di pandemia, i governi di tutto il mondo si stanno sbizzarrendo a cercare nuove ricette economiche. Il nostro premier Giuseppe Conte per esempio si è fatto portavoce dei coronavirus bond in Europa. In condizioni così speciali, anche la teoria di Milton Friedman sta realmente trovando spazio. Hong Kong infatti, per fronteggiare la recessione portata dal coronavirus e stimolare i consumi, a febbraio il governo ha direttamente versato 10mila dollari di HK a ogni cittadino maggiorenne. Non si sono ancora potuti rilevare gli effetti di una tale manovra, ma molti economisti della nazione hanno giudicato in maniera scettica l’effettiva volontà dei consumatori di voler poi spendere quei soldi nell’economia reale.

Anche la Casa bianca ha annunciato che darà contanti direttamente ai suoi cittadini. Steven Mnuchin, segretario del Tesoro degli Stati Uniti, ha annunciato attraverso un comunicato che verranno accreditati assegni sui conti correnti degli americani in due fasi, programmate ad aprile e maggio. Molti cittadini potrebbero ottenere 1000 dollari in entrambe le rate secondo il Washington Post.

I soldi dall’helicopter money saranno la giusta soluzione?

In un’intervista, due economisti e ricercatori, Michael Woodford e Adair Turner, concordano che al giorno d’oggi sia necessario un migliore coordinamento tra politica monetaria e fiscale. Lo Stato potrebbe aumentare il disavanzo fiscale al fine di stimolare direttamente l’economia, sapendo a prescindere che la banca centrale acquisterà parte di quel debito, ma sottoponendosi comunque a un alto rischio di indebitamento.

Nell’ambito di tale maggior finanziamento si proporrebbe quindi un coordinamento all’interno della strategia monetaria: l’autorità fiscale, ovvero il singolo Paese, deciderebbe come spendere il denaro, il cui ammontare sarebbe determinato dalla banca centrale. In tal modo, essa riuscirebbe a conservare sia la sua indipendenza che gli obiettivi di inflazione. In quest’ottica l’helicopter money potrebbe essere una proposta più efficace degli stimoli proposti unilateralmente dalle banche centrali attraverso le loro convenzionali politiche monetarie.

Tuttavia, la politica degli elicotteri va considerata cautamente: oltre a poter comportare un imponente aumento di debito per gli Stati, sembrerebbe essere un intervento efficace solo se attuata una tantum e se si ha la certezza che i soldi finanziati siano effettivamente spesi dai consumatori. Se diventasse permanente infatti, comporterebbe un aumento dei prezzi proporzionale alla liquidità immessa. Questa spirale inflazionistica annullerebbe lo sperato aumento della domanda.

Ciò che è certo è che le politiche monetarie tradizionali potrebbero non bastare più in uno scenario che è tutto tranne che convenzionale. Qui rimandiamo ad una lettura sulle crisi del passato.

Sveva Manfredi
Nata e cresciuta a Nola, ridente cittadina in provincia di Napoli vent’anni fa. Curiosa di capire come mai la società non funzioni, ho deciso di studiare Economia e Finanza alla Bocconi. Nel tempo libero rincorro passioni, e alcune le metto anche su carta: sono quelle che, alla fine, ci rendono ogni giorno più vivi, salvando il mondo.

1 commento

  1. Spiace vedere come trenta anni di disinformazione abbiano fatto disimparare ai giovani la nozione del finanziamento del debito su base monetaria. Non esiste solo il debito per finanziare la spesa di uno Stato.
    L’unica ricetta che funziona in questi casi è quella di Keynes:
    1. La fine del Gold Standard. Oggi, fine dell’Euro e ritorno alle monete nazionali. Ogni Stato ha una moneta il cui valore corrisponde alla forza della rispettiva economia.
    2. Ristabilimento della Banca Centrale come prestatore di ultima istanza, con l’obbligo si acquistate i titoli di stato invenduti.
    3. Investimenti in infrastrutture dello Stato.

    Solo così si ha la certezza che il denaro venga speso. Solo quando la gente ha lavori stabili e decentemente retribuiti.

    l’helicopter money, cioè “mettere i soldi in tasca ai cittadini” oltre alle incertezze descritte nell’articolo ha il grave inconveniente che, in presenza di cambi fissi squilibrati come sono quelli dell’eurozona, aggrava il debito estero dei paesi cosiddetti “periferici” ovvero quelli penalizzati da un cambio sopravvalutato con conseguenti future crisi inevitabili, come quelle nel recente passato chiamate impropriamente, o truffaldinamente, crisi del “debito sovrano”. (Se non hai il controllo dell’emissione di moneta che minchia di “sovrano” sei?).

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