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Relazioni UE-Thailandia: Commercio e Cooperazione Internazionale

In un contesto globale sempre più complesso, l’Unione Europea (UE) sta rafforzando le proprie alleanze economiche al di là dei tradizionali partner commerciali, perseguendo una strategia di diversificazione fondamentale per la resilienza e la competitività europea. In linea con questa visione, promossa anche dalla Direzione Generale del Commercio della Commissione Europea (DG TRADE), le relazioni tra l’UE e la Thailandia stanno vivendo una fase di rinnovato dinamismo. Attraverso il negoziato di un Accordo di Libero Scambio e il sostegno al processo di adesione della Thailandia all’OCSE, Bruxelles e Bangkok stanno costruendo una cooperazione basata su scambi più liberi, standard condivisi e obiettivi comuni di sviluppo sostenibile. Questo articolo esplora come commercio, diplomazia e cooperazione internazionale si intrecciano per rafforzare un partenariato strategico destinato a crescere nei prossimi anni.

Rafforzare le relazioni UE-Thailandia: commercio e cooperazione internazionale

Le relazioni tra l’Unione Europea e la Thailandia stanno vivendo un momento di significativa evoluzione, segnato da passi concreti verso una maggiore integrazione economica e politica. Con i negoziati per l’Accordo di Libero Scambio (FTA) avviati nel 2023 e già arrivati al quinto round di discussioni a marzo  2025, l’UE sta cercando di rafforzare i legami con uno dei partner più dinamici del Sud-est asiatico. In questo contesto, il processo di adesione della Thailandia all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), avviato ufficialmente nell’ottobre 2024 con la consegna della “roadmap” per l’adesione, rappresenta un ulteriore elemento strategico per consolidare una collaborazione basata su standard internazionali condivisi.

Un partner strategico per l’UE

La Thailandia rappresenta una delle grandi storie di “successful development” a livello globale. Negli ultimi quarant’anni, infatti, il Paese ha registrato progressi impressionanti, trasformandosi da una nazione in via di sviluppo ad un’economia a reddito medio-alto in una sola generazione. Inoltre, la Thailandia occupa una posizione chiave nella regione ASEAN, sia dal punto di vista geografico che economico, dato che,  con un PIL in crescita e un ruolo centrale nelle catene di supply globali, il Paese è il secondo mercato più grande del Sud-est asiatico dopo l’Indonesia. 

La collaborazione con l’UE, uno dei principali partner commerciali della Thailandia, si è intensificata negli ultimi anni e l’FTA rappresenta un importante veicolo per migliorare ulteriormente gli scambi. L’UE, infatti, è attualmente il quarto maggiore partner commerciale della Thailandia. In particolare, quest’ultima esporta verso l’UE principalmente prodotti elettronici, manufatti, gomma e macchinari. In cambio, l’Europa fornisce al partner asiatico macchinari industriali, attrezzature mediche, prodotti farmaceutici e beni tecnologici avanzati (Figure 1 e 2). In questo contesto,  l’FTA mira non solo ad abbattere le barriere tariffarie, ma anche a rafforzare la cooperazione su questioni normative, come la protezione della proprietà intellettuale e l’adozione di standard internazionali.

Figura 2: Principali 5 importazioni thailandesi dall’UE 

Figura 2: Principali 5 esportazioni thailandesi verso l’UE

L’L’adesione all’OCSE: un ponte verso standard condivisi

Il processo di adesione della Thailandia all’OCSE offre un’opportunità unica per approfondire le relazioni con l’UE. L’allineamento agli standard dell’organizzazione, che includono trasparenza, governance democratica e diritti del lavoro, è in linea con le aspettative europee nei confronti dei propri partner commerciali.

 Dal punto di vista della Thailandia, l’OCSE rappresenta uno strumento per modernizzare l’economia, attrarre investimenti esteri e consolidare il proprio ruolo come hub economico regionale.  Infatti, se la Thailandia completasse il processo, diventerebbe l’unico paese membro sia dell’OCSE che dei BRICS, un risultato che sottolineerebbe il suo ruolo di ponte tra economie avanzate ed emergenti.

Dal punto di vista europeo, invece, un’adesione thailandese all’OCSE faciliterebbe i negoziati dell FTA, creando un contesto più prevedibile e trasparente per gli investitori. Settori come le tecnologie verdi, la digitalizzazione e le infrastrutture, che sono priorità sia per l’UE che per la Thailandia, potrebbero beneficiare direttamente di questa convergenza normativa.

Collaborazione economica e politica: un futuro condiviso

Oltre agli aspetti economici, la cooperazione tra UE e Thailandia si estende a questioni globali come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare e la transizione digitale. Per quanto riguarda il primo,  la Thailandia, vulnerabile agli impatti del cambiamento climatico, sta intensificando gli sforzi per l’adattamento e la mitigazione. Allo stesso tempo, l’UE guida la definizione di standard globali per la sostenibilità. Progetti congiunti potrebbero includere il trasferimento di tecnologie verdi e iniziative per migliorare la resilienza climatica delle comunità thailandesi. Sul fronte digitale, l’ambizione della Thailandia di modernizzare il proprio sistema economico si allinea agli obiettivi dell’UE di promuovere soluzioni innovative. Il rafforzamento delle infrastrutture digitali e la protezione della proprietà intellettuale rappresentano aree in cui le due parti possono lavorare insieme per creare un ecosistema più integrato e competitivo, ampliando la collaborazione anche nell’ambito del progetto Global Gateway.

Opportunità e sfide di una relazione più stretta

Nonostante le opportunità, il rafforzamento delle relazioni UE-Thailandia comporta anche alcune sfide. Ad esempio,  la riduzione delle barriere commerciali potrebbe mettere sotto pressione le imprese europee, in particolare in settori come la manifattura avanzata e le tecnologie sostenibili. Inoltre, è cruciale garantire che gli standard sui diritti umani e del lavoro siano rispettati. Questo soprattutto considerando le critiche passate sulla situazione politica e sociale in Thailandia. Infine, l’integrazione della Thailandia all’OCSE potrebbe influenzare gli equilibri regionali all’interno dell’ASEAN, generando dinamiche complesse con altri partner asiatici. Tuttavia, la collaborazione tra UE e Thailandia può fungere da modello per relazioni bilaterali più solide tra Europa e Asia, contribuendo a rafforzare il ruolo dell’UE nella regione.

Conclusioni

L’adesione della Thailandia all’OCSE e il contemporaneo avanzamento dei negoziati per l’FTA rappresentano due pilastri fondamentali per il rafforzamento delle relazioni UE-Thailandia. Per la Thailandia, si tratta di un passo strategico verso la realizzazione della Visione 2030. Questo passo mira a trasformare il paese in un hub industriale e tecnologico di riferimento. Per l’UE, questa collaborazione offre l’opportunità di consolidare la propria presenza economica e politica nel Sud-est asiatico. Il che consentirebbe di promuovere al contempo standard internazionali condivisi e affrontando insieme le grandi sfide globali. Garantire che i benefici siano equamente distribuiti e che i rischi siano affrontati in modo proattivo sarà essenziale per costruire una relazione solida e duratura. Condividendo visioni e priorità, l’UE e la Thailandia possono tracciare un percorso comune verso una maggiore prosperità e sostenibilità.

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