Anno domini 19 d.C. (dopo Craxi): a distanza di novantadue settimane dalle elezioni del 4 marcio sono in tanti a fare regali.
Fa regali Matteo Salvini disertore dello scambio di auguri al Quirinale per andare alla recita di Natale della figlia. Pare mancasse l’asino.
Fa regali il segretario Dem Zingaretti definendo Conte come un punto di riferimento per i progressisti. Più che progresso, un gattopardo.
Fanno regali le forze dell’ordine che arrestano un candidato di Fratelli d’Italia per collusioni con la ndrangheta. Pare volesse chiamare il figlio Junio Valerio.
Ma non fa regali Luigi Di Maio durissimo con chi abbandona il Movimento per la Lega. Deve ancora rendersi conto di vivere in Fight Club.
Canzone della settimana: Tutto il resto è noia dedicata a Bossi al congresso della nuova Lega di Salvini.