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Home Il bollettino del 4 Marcio Cronache dal 4 Marcio — 61esimo Bollettino Settimanale

Cronache dal 4 Marcio — 61esimo Bollettino Settimanale

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Anno domini 19 d.C. (dopo Craxi): a distanza di sessantuno settimane dalle elezioni del 4 marcio sono in pochi a sentirsi europei.

Non si sente europea la candidata leghista Silvia Sardone durissima contro i trattati come quello di Dublino che hanno reso l’Italia “un campo profughi”. E ora chi glielo spiega che il suo partito poteva cambiarli e si è astenuto?

Non si sentono europei i poliziotti che hanno picchiato a Genova il giornalista di Repubblica Stefano Origone. Giusto per ricordarci che da Scajola a Salvini il ministero degli Interni alla destra è sempre una garanzia.

Non si sente europeo Luigi Di Maio che ha minacciato gli italiani dicendo: “immaginatevi un’Italia senza 5stelle”. Immagina, puoi.

Non si sente europeo il Viminale che parla di Casapund come di un’associazione vittima dell’antifascismo. Un po’ come i pedofili sono vittima dei bambini.

Ma si sente europeo Nicola Zingaretti che ha lanciato ieri il suo comizio finale per queste Europee. Stupore fra la base: ce n’erano stati altri?

Canzone della settimana: Cosa mi manchi a fare. Dedicata a Enrico Berlinguer mentre nel giorno del suo compleanno L’Unità viene diretta Maurizio Belpietro.

Giunio Panarelli
Nato a Bologna, ma cresciuto salentino, frequento il corso di laurea magistrale in Politics and Policy Analysis in Bocconi. Da febbraio 2020 sono caporedattore di Oripo quindi se vi piace quello che leggete è merito mio se non vi piace è colpa degli autori. Nel 2018 è uscito per Edizioni Montag il mio primo libro "La notte degli indicibili". Un chiaro segno della crisi dell’editoria italiana.

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