Anno domini 18 d.C. (dopo Craxi): a distanza di trentattre settimane dalle elezioni del 4 Marcio si prescrive tutto, o almeno ci si prova.
Prescrive la riforma della prescrizione il Governo che ne rimanda al 2020 l’entrata in vigore Legandola alla riforma del processo voluta dai leghisti. Il Ministro Bonafede ha dichiarato: “Se abbiamo ceduto a Salvini? Assolutamente no”. Per cedere bisogna prima provare a resistere.
Prescrive le risposte alle domande il Premier Conte che dopo non aver risposto alle domande su Trump per non influenzare le mid term ha dichiarato orgoglioso: “È la stessa tattica che uso per il governo”. E funziona benissimo.
Prescrive i problemi Maurizio Martina che speranzoso ha proposto ai compagni di partito: “Ma se prescrivessimo pure il Congresso?”.
Si prescrive la sicurezza con il decreto Salvini. A un collaboratore che gli faceva notare che con la legge aumenteranno i clandestini e il caos legato all’immigrazione, il ministro ha risposto: “Proprio quello che ci serve per farci votare di nuovo”.
Prescrive le bestemmie Virginia Raggi che ha cancellato le multe per i suoi concittadini bestemmiatori secondo il criterio: “Se non puoi soddisfarli, lasciali bestemmiare”.
Ma non si prescrivono le malattie sessuali a Bologna che hanno avuto un boom del 400%. L’effetto Casini inizia a farsi sentire.
Film della settimana: Praying with Lior. Il film è un documentario che narra la preparazione di un bambino down ebreo e della sua famiglia al sacramento del Bat Mitzvah del piccolo; tutto sembra andare per il meglio, ma poi arriva Casalino e…